5 Caratteristiche che ogni presepe dovrebbe avere
Da quando è stato “inventato” secoli fa da S.Francesco, nel lontano medioevo, il presepe si è evoluto fino a diventare un’arte (o se vogliamo addirittura una “scienza”, inteso in senso lato) a sé stante. Tra i milioni di appassionati in tutto il mondo, c’è una grande varietà di presepi, sul materiale utilizzato (soprattutto plastica, legno, cartone, sughero e polistirolo, ma anche materiali più insoliti come la sabbia o il ghiaccio, come questo che trovate qui), sull’ambientazione (presepe napoletano, ambientazione araba, etc) e sul funzionamento (ad esempio presepe elettronico, con luci a led, etc).
Insomma, ognuno fa il presepe come preferisce, eppure con alcuni elementi non si dovrebbe scendere a compromesso. Vediamo quali sono.
La Sacra Famiglia
Il presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù. Per quanto complessa e ricca di elementi e dettagli la scena presepiale possa essere, però, non dimentichiamo che il suo scopo ruota interamente intorno all’avvento del Salvatore. Ecco perché, nonostante le tantissime statuine che si possono mettere nel presepe, senza le statuine di Maria o Giuseppe, ma soprattutto senza quella del piccolo Gesù Bambino, l’intero presepe perderebbe completamente di significato.
La Capanna (o al limite grotta)
Il presepe è un simbolo di umili origini, di condizioni precarie di una famiglia in difficoltà. E se i vestiti di Maria e Giuseppe bastano e avanzano a lasciar intendere la loro povertà, il fatto di essere viaggio, per di più in procinto di aver un figlio, senza avere però sulla testa neppure qualcosa di vagamente simile a un tetto ci dà la misura della reale emergenza in cui versavano i due.
La capanna abbandonata, che in alcuni presepi è sostituita da una grotta, diviene allora il riparo di fortuna dove trascorrere la notte, un luogo scansato da tutti che diviene il posto prescelto da Dio per far nascere suo figlio nelle condizioni più umili che potessero esistere.
Così, se le statuine della Sacra Famiglia rappresentano i protagonisti della scena del presepe, la capanna (o la grotta) ne sono la cornice che li accoglie, che offre loro riparo e, al tempo stesso li mette in primo piano.
Ecco perché la capanna è un altro elemento imprescindibile del presepe. E poi diciamocelo: senza capanna dove altro si sarebbe potuta fermare la stella cometa?
La stella cometa
“Dove vai se la stella cometa non ce l’hai?”. Assieme agli angeli e alla stessa nascita di Gesù bambino da una donna vergine, la stella cometa è uno degli elementi soprannaturali del presepe, senza i quali la storia potrebbe riguardare le circostanze della nascita di un qualsiasi uomo importante dell’antichità, senza che questi fosse però figlio di Dio.
E invece la stella cometa è l’inspiegabile fenomeno celeste che si manifesta in occasione dell’arrivo del Salvatore, muovendosi brillante nel cielo per guidare il viaggio dei Magi e fermandosi infine in prossimità della capanna, come a dire a tutti quelli che avevano gli occhi al cielo che proprio lì stava avvenendo qualcosa di unico, un miracolo.
I Re Magi
Gli inglesi direbbero last but not least, l’equivalente del nostro “ultimo, ma non per importanza”. I Re Magi fanno la loro comparsa nel presepe solo verso la fine del periodo in cui è esposto e solo per pochi giorni. Ciò non toglie che il loro arrivo sulla scena (guidato dalla stella cometa) e lo scambio dei doni che avviene con la Sacra Famiglia sono elementi imprescindibili della narrazione della nascita di Gesù.
Il tempismo
Anche se tra gli appassionati del presepe c’è chi ha un approccio un po’ troppo purista e rigido nei confronti persino di come lo fanno gli altri, cosa che è assolutamente da evitare perché il presepe è in primis un’espressione ed un’esperienza del tutto personale, la completa libertà del singolo non dovrebbe però essere totale, al punto da scavalcare anche le logiche basilari che riguardano il presepe, tra cui soprattutto le tempistiche.
Ad esempio, molti appassionati dedicano tradizionalmente alla preparazione del presepe la giornata del’8 dicembre, approfittando del tempo libero offerto dalla festività nazionale dell’Immacolata concezione di Maria. Parlando di regole e tempistiche del presepe, non è certo il caso di essere fiscali su questa data (il presepe si fa quando si ha tempo e voglia) ma su altri aspetti è invece opportuno mettere i puntini sulle “i”.
La statuina del bambinello, ad esempio, dovrebbe essere resa visibile (quindi posizionata se è un pezzo a parte, oppure “svelata” se si tratta di una statua fissata alla mangiatoia) solo la notte del 24 dicembre, ossia quando effettivamente il piccolo Gesù bambino viene al mondo. Stessa cosa per quanto riguarda i Re magi, che di norma dovrebbero arrivare né prima né dopo il 6 gennaio, il giorno dell’Epifania.
È bene, insomma, che almeno questo calendario venga rispettato.