Renzi: Dal primo Marzo Bonus per chi va in bici a lavoro, fino a 495 Euro al mese
Pagati per girare in bici. È la filosofia di fondo del progetto che sta mettendo a punto Palazzo Marino per partecipare al bando degli incentivi green annunciati dal governo sulla mobilità sostenibile.
Il modello è quello già operativo per esempio in Francia: decine di centesimi al chilometro ai cittadini che per i loro spostamenti quotidiani scelgono le due ruote anziché l’auto.
È una delle novità per il 2016 nella strategia di lotta allo smog e di sviluppo di forme alternative di trasporto. Da finanziare con parte dei 135milioni che la scorsa settimana il ministro all’Ambiente, ha deciso di stanziare per i Comuni che si faranno avanti con progetti di mobilità sostenibile.
D’Oltralpe nel 2015 sono stati finanziati circa 35 milioni per il “piano bici”, con convenzioni con alcune grandi aziende e un rimborso di 75 centesimi a chilometro al lavoratore che, tramite un’app, certifica di spostarsi in bicicletta.
Un bonus massimo di 495 Euro per ogni persona di uno stesso nucleo familiare, quindi poniamo il caso che in una famiglia con due persone che lavorano, il bonus potrebbe arrivare addirittura a 990 euro.
Ecco le parole del Primo Ministro Matteo Renzi:
‘‘Un aiuto che potrebbe quindi migliorare sia l’ ambiente che le condizioni economiche di milioni di famiglie che in questo momento di crisi sono sottoposte a molte limitazioni.
Sono fiero di questa proposta che sta andando avanti e teniamo presente che il brutto della crisi ormai è alle spalle e che, un paese come l’Italia, ce la farà a tornare ai vecchi fasti.
Siamo un popolo di lavoratori, dobbiamo solo rimboccarci le maniche e accettare qualche piccolo sacrificio temporaneo per assicurare alle prossime generazioni la sicurezza di poter vivere in un posto all’avanguardia.”
Intanto lo smog, in città e in provincia, è sceso. Dopo tre giorni certificati di Pm10 sotto la soglia consentita dei 50 microgrammi per metro cubo, da lunedì verrà sospeso il blocco della circolazione dei diesel Euro 3 a Milano e in altri 23 comuni dell’hinterland.
Una misura che in una settimana, a Milano, ha portato a 1.681 controlli e 24 multe da 164 euro. Sempre da lunedì non ci sarà più l’obbligo – dal dubbio controllo – della diminuzione di un grado e di due ore di accensione dei riscaldamenti.
San Donato Milanese è dei comuni che stavolta, a differenza delle precedenti, ha aderito al protocollo: “Abbiamo aderito stavolta perché c’è stato un miglior coinvolgimento da parte di Città metropolitana – dice il sindaco Andrea Checchi, Pd – i cittadini l’hanno accettato perché l’abbiamo comunicato per tempo e si sono potuti organizzare”.