CANONE RAI: tasse per pc, tablet e smartphone

canone rai tasse per pc tablet e smartphoneEcco la novità del 2016: tutti i dispositivi come computer, smarthphone, tablet e ovviamente la televisione, devono pagare il Canone RAI perchè si potrebbe accedere ai servizi della TV tramite questi altri dispositivi citati. Ma non sono chiamati tutti in causa, infatti i dispositivi che non sono in grado di effettuare la radiodiffusione non dovranno pagare la tassa.

Quindi quali sono i dispositivi che dovranno pagare il canone RAI? Ovviamente tutti i TV e gli smartphone di ultima generazione che sono dotati di DVB-H, una caratteristica che non viene normalmente citata per la vendita del dispositivo.

La riforma del pagamento del canone è stata promossa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha dato il via alle operazioni per farla attuare dall’anno 2014.

Non ci saranno delle indagini o revisioni della cifra in bolletta legate al reddito, con eventuali bonus, si tratta semplicemente di una somma minore dei soliti 113,50 euro annuali, ovvero una cifra fra i 35 e gli 80 euro annuali, si pensa di una tassa di 60 euro in media a famiglia.

L’intento del governo Renzi è quello di far pagare chi, pur non avendo una TV, potrebbe usufruire dei servizi streaming della rete Rai da tutti gli altri dispositivi elettronici che comunemente vengono utilizzati da grandi e piccini.

La riforma però non è ancora del tutto chiara e completa. Infatti la proposta di Renzi di integrare la tassa nella bolletta elettrica non è ancora accettata dall’Authority per l’Energia per le potenziali ripercussioni sulla privacy del cittadino.

Nonostante questi ostacoli, il Presidente Renzi sta facendo in tutti i modi per mandare in porto la riforma che sarà attuata prossimamente.

Non pagare il canone si può? Certo che si può ma si può andare incontro ad una sanzione amministrativa pari a cinque volte l’importo del canone, quindi fino ad un massimo di 620 euro.

Afferma il deputato in commissione di vigilanza “Si tratta solo di indiscrezioni e bozze della legge di Stabilità evidentemente non fondate – assicura – in ogni caso, la norma dovrà passare in parlamento dove sarà messa a punto in modo da non penalizzare gli utenti”.