Come si curano le emorroidi?
Le emorroidi consistono in un disturbo fastidioso abbastanza diffuso anche nella popolazione italiana.
Ma che cosa sono di preciso le emorroidi? Consistono in una rete di vasi sanguigni molto fitta, che si trova nella parte terminale del canale anale. Questi cuscinetti sono responsabili della circolazione sanguigna in questa zona del corpo ed aiutano la continenza.
Le emorroidi sono interne, nel canale anale, ed esterne, a margine del canale.
Se le emorroidi di per sè sono presenti in tutti gli organismi, in alcuni casi possono cominciare a dare dei problemi. In alcuni casi possono generare dei sintomi (dolore, bruciore anale, anche perdite di sangue comunque limitate) e possono peggiorare con la defecazione, fino ad arrivare all’ultimo stadio, quello più doloroso, del prolasso, cioè della fuoriuscita.
Le emorroidi quindi possono creare dei fastidi o dei problemi anche più grandi, e a seconda della loro gravità sono classificate in stadi. In particolare possiamo distinguere:
- le emorroidi di primo grado. Si tratta delle emorroidi leggermente congestionate, ma senza alcun tipo di prolasso.
- Le emorroidi di secondo grado. La congestione aumenta, e il prolasso esterno può verificarsi ma si contiene e riduce in autonomia.
- Le emorroidi di terzo grado. Si verifica il prolasso esterno e vanno reintrodotte manualmente.
- Le emorroidi di quarto stadio. Il prolasso non può essere ridotto a mano e si rende spesso necessario l’intervento chirurgico.
Come curare le emorroidi?
Il problema delle emorroidi quindi può assumere diverse sfumature, dal divenire un semplice fastidio ad un reale problema. Ma come si curano, quindi, le emorroidi?
Per saperne di più ne abbiamo parlato con il Dott. Mario Petracca proctologo con studi a Roma e Milano il quale ci ha dato qualche delucidazione e consigli utili.
In particolare, la terapia dipende dal tipo di gravità delle emorroidi.
Le emorroidi di primo grado vanno curate semplicemente bevendo, almeno 2 litri di acqua al giorno, e seguendo una dieta ricca di verdura e frutta e povera di grassi, junk food e fritti. Bisogna svolgere regolarmente attività fisica per cercare di regolarizzare l’intestino, e in alcuni casi il dottore consiglia l’assunzione di alcuni farmaci per rafforzare le pareti vascolari delle emorroidi e ridurre i sintomi.
Le emorroidi di secondo grado richiedono invece spesso la cura farmacologica e dei piccoli trattamenti che possono essere svolti in ambulatorio. In genere si tratta delle legature elastiche e della scleroterapia, cioè del posizionamento di un elastico o di una sostanza che favorisce la sclerotizzazione e che riduce l’afflusso di sangue per diminuire la grandezza delle emorroidi.
Le emorroidi di terzo grado, come quelle di quarto grado, possono richiedere un intervento più radicale come la chirurgia. L’intervento chirurgico contro le emorroidi è mirato a portare ad un risultato definitivo, vale a dire alla rimozione delle arterie nelle zone delle emorroidi per interrompere il flusso di sangue, per far tornare le emorroidi in sede e per eliminare i sintomi, il prolasso ed il fastidio. L’intervento chirurgico contro le emorroidi non è automatico ma va valutato di volta in volta dal medico curante: comunque, non è un intervento che comporta ferite aperte, non è quindi eccessivamente doloroso e permette di ritornare alla normalità nel più breve tempo possibile.
Ci sono anche altre tecniche però, come l’obliterazione, tecnica chirurgica che chiude i rami arteriosi connessi alle emorroidi. Le emorroidi di quarto grado richiedono spesso invece la netta asportazione. L’intervento richiede l’eliminazione dei gavoccioli emorroidari e le ferite vanno fatte guarire in modo spontaneo. Questo intervento può essere più impegnativo e faticoso e comportare dolori e fastidi dopo l’operazione, quindi richiede farmaci analgesici, ma consente anche di eliminare alla radice il problema delle emorroidi con prolasso non riducibile.