La gestione dell’aggressività tra i servizi di assistenza agli anziani

Fornire assistenza agli anziani significa non solo essere disponibili all’erogazione di un servizio medico, sanitario e ricreativo, ma la tematica ingloba anche un concetto psicologico e sociale.

Nel momento in cui una persona in età avanzata entra per la prima volta in casa di riposo è spaventata dal momento che si trova in un luogo che non conosce ed è possibile che si debba dover convivere con la sua aggressività, trovando la maniera per gestirla nel modo migliore.

In una struttura di assistenza agli anziani si prevedono, nella fase iniziale di accoglienza, diverse attività per ricreare un ambiente che assomigli il più possibile ad una casa, un luogo dove l’anziano si sente a proprio agio e soprattutto protetto.

Dove nasce l’aggressività dell’anziano

L’anziano, soggetto ad un improvviso cambiamento, può diventare aggressivo dato che considera questa forma come un’arma di difesa verso una situazione a lui nuova in cui non si sente ancora partecipe e integrato. Non è dunque interpretabile come un’antipatia verso il caregiver o verso il personale assistenziale e tale comportamento non deriva nemmeno da un attacco verso qualcosa o qualcuno, ma scaturisce unicamente da un “malessere” dovuto ad un cambio repentino e sostanziale delle abitudini o dell’ambiente.

Un insieme di situazioni a lui sconosciute creano nella sua testa una condizione di fragilità emotiva, scoprendo di fatto le sue difese e rendendolo più fragile. Come reazione alla vulnerabilità, l’anziano è portato a reagire con aggressività e a volte con violenza, soprattutto se affetto da una patologia degenerativa.

L’ingresso in casa di riposo, la visione di una persona a lui conosciuta da tempo che però fatica ora a riconoscere, sono fattori che possono essere scatenanti di una reazione squilibrata e spropositata dell’anziano, portato a non comprendere cosa stia “per succedere”.

Inoltre il contesto in cui si trova ha pesante influenza e se il luogo è particolarmente affollato, rumoroso oppure rappresenta una novità per la persona, può accentuare la condizione aggressiva.

Come gestire la reazione aggressiva dell’anziano

La situazione può essere abbastanza frequente ed è importante gestire il momento con calma, fermezza e con un pizzico di psicologia.

La comunicazione è uno strumento molto importante quando arriva il momento di capire come fornire assistenza agli anziani in presenza di comportamenti aggressivi: è opportuno parlare all’anziano con toni rassicuranti, perché in momenti come questo si sente minato nelle proprie certezze.

L’obiettivo del personale assistenziale, del caregiver (ma anche dei famigliari) è di fare in modo che il fattore di pericolo possa essere mitigato, relegato. Una comunicazione verbale forte e un linguaggio del corpo irruento da parte dell’assistente, altro non farebbero che scatenare una rabbia ulteriore nel soggetto. Il personale più attento ed esperto ha buona capacità di memoria perchè sa tenere a mente i gesti e le circostanze che hanno avuto successo nel ripristinare la situazione di calma. L’abitudine e la routine nell’anziano sono una componente per lui rassicurante. Il contatto fisico e più in generale la comunicazione attraverso il linguaggio corporeo è fondamentale laddove l’approccio verbale non funziona o ha poca efficacia. Il giusto mix delle due tipologie di azioni deve provare a riportare allo stato iniziale di tranquillità.

All’interno di una casa di riposo la persona particolarmente fragile e disturbata non riconosce l’ambiente della famiglia, si sente strappato dagli affetti e allontanato dai suoi riferimenti. Il personale addetto, sanitario ma non solo, è in grado di ripristinare un equilibrio mentale e fisico e la casa di riposo diviene, di conseguenza, un porto sicuro dove lasciare l’anziano, rassicurandolo e coinvolgendolo.

Far fronte all’aggressività della persona tra le mura domestiche o all’interno di una RSA è differente ed è fuori discussione che in una struttura assistenziale l’esperienza e le competenze del personale siano migliori e portino ad una gestione più adeguata dell’aggressività.

Spesso in casa, un famigliare soffre nel vedere il proprio caro in una situazione di disagio e tale dolore viene inevitabilmente trasmesso alla persona, la quale potrebbe reagire ancor più ferocemente.

Diversamente, infermieri, psicologi e assistenti sociali, sanno mettere a disposizione del soggetto una serie di strumenti in grado di non peggiorare le cose. Un approccio un po’ più neutrale, difficile da mettere in pratica nei propri ambienti, risulta dunque più efficace ed efficiente.

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