Laboratori di analisi chimiche e microbiologiche: che ruolo svolgono e quando è necessario usufruirne
Il laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche è l’ente disposto ad eseguire qualsiasi analisi strumentale per soddisfare qualsiasi esigenza in merito all’analisi di matrici ambientali, alimentari ed anche acque offrendo risultati analitici ad elevati standard qualitativi. Tutte le attività di laboratorio devono essere e sono costantemente monitorate da sistemi GLP (Good laboratory practice – Buona pratica di laboratorio) e da un sistema di gestione della qualità disposto in base alla norma UNI EN ISO 9002:2008. Le strutture impiegate come laboratori di analisi chimiche e microbiologiche assicura, inoltre, tecnici con esperienza pluriennale, investimenti continui in termini di strumentazione e qualità, attenzione all’ambiente di lavoro e al personale, presenza di competenze diverse, garanzia di affidabilità e servizi rapidi, precisi e puntuali.
Le analisi svolte all’interno di questi laboratori sono suddivise per matrice: si trattano alimenti, acque, aria, terreni, rifiuti e tamponi superficiali. Per quanto riguarda gli alimenti, le attività svolte dai laboratori riguardano perlopiù la verifica e il controllo di materie prime e fornitori, ma anche durabilità e valori nutrizionali. Il campione in questi casi può essere un semi-volatile alimentare o una qualsiasi superficie (anche le mani di un operatore) che sia stata a contatto con gli alimenti d’interesse. Una delle procedure applicabili è, ad esempio, la shelf life che serve ad avere informazioni sulla sicurezza e la qualità di un alimento in relazione alla sua durabilità: stabilisce la data di scadenza e valuta l’effettivo mantenimento del prodotto. Le analisi chimiche sugli alimenti, invece, sono fondamentali per rilevare i contaminanti chimici presenti all’interno di questi e stabilirne eventualmente la provenienza.
Le analisi nutrizionali svolte in laboratorio, inoltre, servono a stabilire i valori che si trovano poi riportati nelle etichette presenti sui prodotti. obbligatorie per legge. Altre analisi nutrizionali effettuate nei laboratori prevedono il controllo dei prodotti senza glutine, analisi sugli allergeni, presenza di acrilammide, ecc. Le analisi microbiologiche, infine, vanno a controllare i pericoli, i dati storici di un’azienda, la produttività e il mercato di riferimento. Parlando di acque, invece, è possibile svolgere analisi su campioni di acque potabili, reflue, di falda/pozzo, acque scenografiche e acque da piscina.
Qualsiasi sia il tipo di riferimento, le procedure permettono di valutare qualità, gestire gli impianti di trattamento, controllare quelli di depurazione e verificare l’adesione ai regolamenti vigenti. Per le acque reflue utilizzate nel settore industriale o anche da privati cittadini, infatti, è necessario valutare compatibilità delle acque utilizzate con i valori limite previsti per le acque ad uso domestico e accertarsi di eventuali contaminazioni sempre in riferimento ai valori limite di legge previsti dalla normativa vigente. In più, un laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche può eseguire controlli su impianti potenzialmente a rischio Legionella: tutte le strutture (sia pubbliche che private) che riscaldano e nebulizzanol’acqua corrono, infatti, questo rischio e un controllo periodico può e deve essere svolto per la sicurezza dei proprietari e degli eventuali visitatori/ospiti della struttura.
Quest’ultima analisi può essere svolta anche su campioni di aria. Di quest’ultima parleremo in breve, accennando che i laboratori eseguono analisi sia su ambienti interni che esterni e sono capaci di stabilire eventuali contaminazioni microbiologiche attraverso attrezzature specifiche, nonché eventuali emissioni moleste. Per terreni sono previste attività di caratterizzazione e bonifica e invece i tamponi ambientali sono utilizzati per validare l’igiene di diverse realtà produttive. Per terminare, i rifiuti in laboratorio sono soggetti sia alle classiche analisi di caratterizzazione con la determinazione dei parametri chimico-fisici sia a classificazioni merceologiche che trattano rifiuti speciali e urbani, anche in ambito raccolta differenziata. I rifiuti speciali devono essere analizzati per valutarne la pericolosità e ciò è possibile sulla base di informazioni e documentazioni fornite dal cliente che ha prodotto tali rifiuti e quindi ne conosce l’effettiva categoria di riferimento e il relativo processo produttivo. Altre analisi rivolte ad aziende e privati cittadini riguardano la presenza di amianto: la procedura prevede campionamento con tecnici qualificati, mappatura di strutture e locali, indagini ambientali, analisi di materiali e valutazione finale del rischio. Infine, è importante per quanto riguarda i rifiuti anche analizzare la frazione umida da raccolta differenziata, in quanto è indicativa di un forte risparmio economico ed è al tempo stesso uno strumento di tutela ambientale.
Qualsiasi laboratorio, dunque, è in grado di adempiere a tutte le necessità di igiene e sicurezza ambientale delle aziende e lo fa soprattutto attraverso una strumentazione all’avanguardia e costantemente sottoposta a piani di taratura e manutenzione.
Tra gli strumenti spesso presenti all’interno di essi troviamo: l’ICP (Plasma ad accoppiamento induttivo), UV-VIS (Spettroscopia ultravioletta visibile), Cromatografo ionico, Gascromatografo, FT-IR (Spettrofotometro infrarosso), Horiba (Analizzatore multiparametrico). Il primo permette di determinare la presenza di specie metalliche nelle matrici ambientali e tale tecnica viene utilizzata per l’analisi di terreni, rifiuti, ambienti di lavoro e acque potabili/reflue/sotterranee verificando che gli eventuali metalli presenti rispettino i limiti imposti dalla legge. L’UV-VIS utilizza uno spettrofotometro in grado di evidenziale la presenza di metalli e composti organici più piccoli di quelli visualizzabili con la prima tecnica, ma sempre nell’ordine del visibile; in questo caso ciò che deve rispettare i limiti previsti dalla legge sono gli inquinanti presenti in rifiuti, acque reflue e pozzetti fiscali. Il cromatografo ionico, invece, permette di determinare la concentrazione di ioni all’interno di acque potabili e reflue: tale analisi serve a stabilire la qualità del campione. Il Gascromatografo stabilisce la presenza in termini di qualità e quantità di microinquinanti organici in acque, terreni, rifiuti e percolati, sempre per verificarne l’adesione ai limiti imposti dalla legge. Lo spettrofotometro FT-IT, a differenza di quello già citato, consente di determinare la presenza (entro i limiti di legge) di idrocarburi nelle matrici ambientali. L’Analizzatore multiparametrico, infine, analizza gas proveniente da emissioni industriali.
Insomma, un laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche svolge ricerca, consulenza e progettazione in ambito ecologico, alimentare e di controllo qualità per enti pubblici, industri e privati.