Lavoro, quanto valgono i master universitari? Le statistiche
A differenza del passato, conseguire solamente una laurea triennale o magistrale non è più sufficiente per inserirsi nel mondo del lavoro. Oggi si richiedono professionisti sempre più specializzati, con competenze trasversali (soft skills), digitali e linguistiche (le 8 competenze chiave europee).
Considerazioni
Secondo i dati riportati da AlmaLaurea nel documento Condizione occupazionale dei diplomati di master 2022, su un totale di 12.976, diplomati, e per un numero di intervistati pari a 8.990, sono 7.730 quelli che risultano inseriti nel mondo del lavoro. È pur vero che spesso, molti professionisti rinunciano alla formazione post laurea per mancanza di tempo o perché l’ateneo si trova in un’area geografica troppo lontana da raggiungere periodicamente. Pertanto, negli ultimi anni, soprattutto per effetto della pandemia da coronavirus, sempre più professionisti e non solo hanno appreso e sperimentato i benefici di una formazione a distanza. Grazie alla metodologia didattica e-learning tutti gli studenti hanno la possibilità di seguire le lezioni restando comodamente in ufficio o a casa, accedendo alla piattaforma per seguire le lezioni o scaricare i materiali, in ogni momento della giornata, a seconda dei propri impegni. Oggi, considerando i master universitari online con offerta ampia che dall’ambito giuridico ed economico arriva fino alle scienze motorie, si apre la strada per un sempre maggiore livello occupazionale. I dati forniti da Almalaurea, consorzio attivo dal 1994 per valutare le performance degli studenti e gli sbocchi occupazionali dei laureati, hanno confermato che, un anno dopo aver ottenuto il master, l’86,0% dei corsisti ha trovato un’occupazione. In particolare, il tasso di occupazione è del 85,3% per coloro che hanno conseguito un master di primo livello e del 86,9% per quelli che hanno conseguito un master di secondo livello, segnando, così, una notevole diminuzione del tasso di disoccupazione (un -2,3 punti rispetto ai livelli occupazionali del 2022 per i diplomati master primo livello e un -4,0 punti per il secondo livello). Si tratta di dati positivi, in quanto, se confrontati coloro che conseguono un master e un laureato (triennale o magistrale), a far registrare livelli occupazionali più elevati vi è sicuramente coloro che conseguono una formazione post laurea.
Andando ad analizzare i singoli settori, si ritiene che il tasso di occupazione è decisamente alto tra coloro che conseguono un master dell’area medica con un 88,7%; scende di poco, con un 87,0% per i diplomati master nell’area scientifica e tecnologica; mentre in area economica, giuridica e sociale la percentuale si attesta all’85,2%). Livelli notevoli si osservano anche tra i diplomati dell’area umanistica con un 81,0%.
Dati e conclusioni
Dunque è possibile affermare che il tasso di disoccupazione è decisamente basso anche se leggermente in rialzo rispetto alle analisi degli anni precedenti. Per l’anno 2022, il report Almalaurea 2023 riporta che solo il 6,4% tra i diplomati master di primo livello e il 4,9% tra quelli di secondo livello rientrano tra quelli che non ancora hanno ottenuto un’occupazione. I confronti con le rilevazioni precedenti mostrano un leggero incremento del tasso di occupazione del 1,1% rispetto al 2021. Questo aumento varia a seconda del tipo di master conseguito: tra i laureati di primo livello, si è osservato un aumento costante nel corso del triennio, con un incremento del 0,9 punti rispetto al 2021 e del 1,7 punti rispetto al 2019. D’altra parte, tra i laureati di secondo livello, si è registrato un aumento rispetto al 2021 (+1,5 punti), ma un calo rispetto al 2019 (-0,6 punti percentuali). La differenza nel tasso di occupazione può essere attribuita alle diverse caratteristiche e opportunità offerte dai vari percorsi di master.