Mobbing e Straining: come distinguerli e come difendersi
- Il Significato del termine mobbing
La parola mobbing, deriva dall’inglese e consiste in quel tipo di condotta finalizzata ad aggredire e perseguitare una persona nel posto di lavoro.
Il primo a parlare di mobbing nel mondo del lavoro fu lo psicologo Heinz Leymann il quale, negli anni ottanta, iniziò a utilizzare questo termine per denotare le angherie e i soprusi messe in atto sul luogo di lavoro al fine di isolare il lavoratore.
Il mobbing può essere orizzontale o verticale.
Nel mobbing orizzontale, la condotta vessatoria è posta in essere dai colleghi di lavoro, in quello verticale invece dal datore di lavoro.
In questi ultimi anni, le vittime sono prevalentemente le persone più giovani o quelle più anziane anche a causa della crisi economica mondiale.
- Il mobbing sul lavoro
Al fine di individuare il comportamento persecutorio devono esserci degli elementi specifici e occorre inoltre che il mobbing sia finalizzato al licenziamento o comunque all’estromissione del lavoratore.
Come chiarito diverse volte dalla Suprema Corte di Cassazione, affinchè si possa parlare di mobbing devono verificarsi molteplici condotte aggressive che mirino all’isolamento e alla discriminazione del lavoratore e che si ripetano nel tempo.
- Il mobbing è un reato?
Purtroppo al momento nel nostro ordinamento giuridico non esiste una specifica normativa di riferimento relativa al reato di mobbing ma da un’analisi delle singole condotte penalmente rilevanti si può individuare il tipo di reato commesso (ad esempio diffamazione, lesioni, molestie, violenza private).
L’art. 2087 del codice civile stabilisce invece che l’imprenditore deve adottare nell’impresa le misure che sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori.
- Come dimostrare il mobbing?
Per provare di essere vittima di mobbing occorre dimostrare il nesso di causalità tra la condotta vessatoria e il danno subito e spetta al lavoratore provarlo.
E’ necessario inoltre appurare se il datore di lavoro abbia agito con dolo (con intenzione) o con colpa.
E’ molto difficile dimostrare il mobbing in assenza di prove testimoniali e di documentazione medica, poichè bisogna attestare una persistenza nel tempo di tali comportamenti persecutori che abbiano causato al lavoratore un danno psicofisico.
In mancanza di tali prove il lavoratore può intentare una causa per straining che è una forma di mobbing lieve perché non caratterizzata da una continuità temporale dei comportamenti vessatori, ma anche in questo caso deve provare di aver subito un danno e il nesso causale.
Lo straining
Come sopra accennato lo straining è una forma più attenuata di mobbing che non presenta il requisito della sistematicità dell’azione persecutoria.
Anche lo straining necessita di particolari elementi per l’individuazione che consistono ad esempio nell’isolamento del lavoratore, nell’offesa della sua reputazione, nel mutamento delle mansioni.
- Come ottenere il risarcimento dei danni
Sia il mobbing che lo straining danno diritto al risarcimento dei danni così come stabilito dalla norma sopracitata.
Spetterà al lavoratore tramite il suo avvocato (se serve qua trovare un avvocato specializzato in diritto del lavoro)depositare tutta la documentazione utile a dimostrare il danno psicofisico patito al fine di ottenere una sentenza di condanna nei confronti del proprio datore di lavoro.
Ci si chiede inoltre se anche l’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) sia tenuto a indennizzare i danni da mobbing o straining o se sia tenuto al risarcimento solo il datore di lavoro che ha posto in essere la condotta vessatoria.
Alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito che qualora la malattia sia riconducibile alla condotta del datore di lavoro, l’Inail debba indennizzare il lavoratore.
Tante altre hanno invece ritenuto di porre il risarcimento solo in capo al datore di lavoro.
La normativa esclude in via generale che l’Inail possa essere condannata se c’è stato un comportamento doloso.
Ci auguriamo che il nostro Parlamento provveda quanto prima a legiferare in modo specifico sul mobbing e sullo straining in modo da poter garantire una tutela adeguata ai tutti i lavoratori.