Per vendere online basta un e-commerce?

Durante il Covid uno dei lavori più richiesti è stato quello del digital marketing: da una parte c’è stato un vero e proprio aumento di vendite online tramite e-commerce, dall’altro molte aziende B2B si sono riversate su LinkedIn, per coltivare i clienti e cercarne di nuovi, perché avevano la forza commerciale bloccata a casa e avevano bisogno di trovare nuove strade.

Spuntavano ogni giorno ricerche di personale per social media manager, Esperti SEM, Specialisti SEO e Facebook Advertisers su LinkedIn, nel mentre le web agency come Vanguard System venivano contattate da tante aziende che volevano potenziare la loro presenza digitale.

Una vera e propria bolla che ha portato a creare quello che è stato definito il boom dell’e-commerce.

Passata la sbornia, il mondo delle vendite digitali ha subito un brusco rallentamento descritto dal -11% di vendite online del 2021 rispetto al 2020.

Tante aziende che, prese dalla paura del lockdown, avevano investito nella creazione di e-commerce si sono ritrovate con uno strumento non adatto alle loro esigenze, costoso e per di più dannoso.

Dopo ogni lockdown le persone tornavano a riversarsi in locali, negozi e centri commerciali perché avevano un gran bisogno di relazioni umane e poi di acquistare prodotti.

Cosa serve per vendere online

Il primo errore è pensare che basti un sito per vendere nel web. Per prima cosa bisogna capire che cosa si vuole vendere e se si hanno dei competitor.

Molte piccole attività hanno dei competitor che vendono online prodotti simili ai loro ad un prezzo più basso del loro prezzo di acquisto. Così è impossibile anche solo pensare di competere.

Il secondo step è capire se si ha la forza per intraprendere una nuova attività commerciale da 0. Infatti un e-commerce non può essere assolutamente lanciato usando il team delle vendite offline.

Per ogni tipologia di lavoro ci voglio specialisti. Quindi il commesso non può fare anche da social media manager o fare campagne pubblicitarie su Facebook o Google.

Il digitale è ormai una materia complessa con tante specializzazioni e non esistono figure complete onniscienti.

Il terzo step è budget e pazienza, i risultati tardano sempre ad arrivare, perché online ci sono sempre più concorrenti e allo stesso tempo sempre meno spazio. Il budget poi è importante anche per questo, ma soprattutto perché con poco, si ottiene meno.

In un futuro nemmeno troppo remoto probabilmente si potrebbe vendere online senza avere un e-commerce, ad esempio usando il social shopping su Facebook e Instagram.

Cosa non serve per vendere online

Non serve la fortuna, bensì la costanza e la perseveranza. È più una maratona che una gara dei 100 metri. Non serve risparmiare, il sito web che costa qualche migliaio di euro in meno, probabilmente avrà meno features di quello più costoso. Peccato che senza quelle features non si ottengono le vendite.

Se il progetto è molto importante non serve nemmeno l’agenzia, se non per poche attività mirate, molto meglio creare un team interno di specialisti e affidarsi alle agenzie solo per le attività di nicchia.

Progetti piccoli del tipo: “metto online il sito e poi vediamo come va…” non hanno proprio senso. Anzi sono già in perdita e rimangono in perdita fino all’ultimo giorno.

Il futuro della vendita online

Dopo la bolla del 2021 le vendite online torneranno nella loro crescita continua e costante, ma l’offline non morirà, anzi.

Nella realtà bisogna superare il dualismo online e offline: le persone fanno ricerche online per acquistare offline e mentre guardano prodotti offline li acquistano online. Insomma la realtà è liquida e fluida. Tutti passiamo dall’online all’offline centinaia di volte in un giorno.

Altro mito da sfatare è che colossi come Amazon sono eterni e non lasciano spazio alle piccole attività locali. Se hai più di 35 anni probabilmente conosci altri colossi come Nokia o Blockbuster spariti in un batter d’occhio.

Inoltre i marketplace non vendono solo i loro prodotti, sono per lo più dei mega centri commerciali, e ogni attività locale può creare un proprio spazio in essi e vendere senza nemmeno avere tanti costi iniziali.

Insomma chi ha detto che le attività locali soccomberanno per colpa di Ebay e Amazon, non li conosce affondo.

Conclusioni

Tiriamo le somme e analizziamo i punti toccati facendo alcune previsioni:

  1. Le vendite online aumenteranno ma non elimineranno le vendite offline,
  2. I grandi marketplace sono più un’opportunità che un problema per le piccole attività,
  3. Le vendite online non sono per tutte le aziende.
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