Renzi: Abbiamo legalizzato l’utilizzo della marijuana per uso ricreativo
La Camera ha approvato il disegno di legge, molto rumoreggiato nei giorni scorsi, l’Italia ha detto sì alla legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, ora si aspettano le norme in tema di regolamentazione.
“L’importanza di questo evento non può essere sottovalutato – ha già dichiarato l’organizzazione “Cannabis free Italia” per la legalizzazione della marijuana– perché, per la prima volta nella storia, l’Italia sceglie di abbandonare il proibizionismo a favore della regolamentazione della vendita agli adulti e dell’uso di cannabis”.
Oltre ai fattori personali e ideologici, e l’opinione pubblica favorevole, sul voto potrebbe aver influito lo schema fiscale collegato: la proposta prevede di tassare del 30% ogni processo della commercializzazione controllata, 30% quando il coltivatore vende al produttore, 30% quando il produttore vende al commerciante, e un altro 30% alla vendita al consumatore.
L’idea è del sottosegretario agli esteri e senatore ex radicale Benedetto Della Vedova che aveva già raccolto l’adesione di oltre 60 parlamentari di Pd, M5S, Psi e gruppo Misto.
“Si tratta di adesioni bipartisan”, ha spiegato, “da parte di parlamentari di diversa estrazione politica. Ciò dimostra come anche in Italia un approccio pragmatico, ispirato a una rigorosa analisi costi/benefici, sia ormai sempre più diffuso sul piano politico-culturale e decisamente trasversale, non solo fuori ma anche dentro il Parlamento.
Occorreva disciplinare, limitare e disincentivare l’uso delle droghe leggere, sul modello di quanto si fa per alcol e tabacco. Perché la repressione, finora, ha avuto costi altissimi. E non è servita a contenere i consumi di hashish e marijuana”.
La fine del proibizionismo, spiegano gli esperti, darebbe una mazzata al giro d’affari della criminalità organizzata, mentre lo Stato potrebbe incassare dalla legalizzazione fino a 8 miliardi di euro e risparmiare somme enormi investite per la repressione del fenomeno.