Strutture assistenziali per la terza età: una nuova opportunità
Recenti studi demografici a cura dell’Istituto Nazionale di Statistica hanno evidenziato che l’invecchiamento della popolazione italiana è un trend sempre più marcato. In una proiezione al 2065 dell’attuale tendenza si osserva che la popolazione italiana raggiungerà i 54 milioni (contro gli attuali 60). Il calo delle nascite e il continuo avanzamento della quota degli over 65 disegna una situazione che richiede grande attenzione.
Questa distribuzione demografica avrà un enorme impatto sua a livello sociale (crescente domanda di servizi assistenziali) sia a livello economico (basti pensare al sistema pensionistico ed ai consumi). Le istituzioni, per quanto si stiano sforzando di affrontare il problema, non saranno pronte ad affrontare una domanda di assistenza tanto estesa e consistente. La Sanità pubblica non appare in grado di erogare i servizi socio-assistenziali che saranno richiesti dalla popolazione anziana.
Questa situazione ovviamente rappresenta un grosso problema, ma anche una nuova opportunità. Le istituzioni hanno iniziato una progressiva aperura verso le strutture per l’assistenza privata. Negli ultimi anni siamo stati testimoni di un vero e proprio boom di strutture come RSA, case di riposo e di Comunità Alloggio Sociale Per Anziani (C.A.S.A).
Quest’ultima tipologia di residenza per anziani è dedicata ad anziani autosufficienti (o con lievi disabilità) e fornisce un primo grado di assistenza per chi non deve fronteggiare malattie croniche gravi o fortemente debilitanti. Le C.A.S.A. (conosciute anche come case famiglia per anziani) offrono servizi quali vitto, alloggio, attività ricreative, ed assistenza per le piccole attività di ogni giorno ai proprio ospiti. In tal modo è possibile trovare una collocazione sicura e protetta per gli anziani e sgravare i famigliari da molte attività assistenziali.
I requisiti necessari alla creazione di una casa famiglia per anziani non sono particolarmente vincolanti. Si tratta di piccole strutture (massimo 12 posti) che non necessitano la presenza costante di medici o infermieri (come accade con le case di riposo e le RSA). Queste strutture si distinguono per un’atmosfera calorosa e famigliare, in cui gli anziani possono convivere e mantenere relazioni sociali, e possono essere stimolati e supportati da uno staff di professionisti.
Nuove opportunità per il territorio
L’attuale situazione (e quella futura, sostenuta dall’indagine e dai dati ISTAT) lasciano intendere che le maggiori città italiane come Roma, Milano, Firenze e Napoli non riusciranno a soddisfare la domanda di servizi socio-assistenziali in autonomia. Sarà quindi necessario trovare nelle aree circostanti nuove strutture in grado di offrire una assistenza adeguata a costi accettabili.
Per comprendere meglio la situazione citiamo il caso emblematico della provincia di Pavia. La provincia pavese, vista la sua collocazione geografica favorevole ed i collegamenti autostradali, è diventata in breve tempo un importante punto di riferimento per le case famiglia per anziani e per i servizi correlati. Le residenze per anziani pavesi rappresentano una soluzione valida per chi cerca un ambiante tranquillo, lontano dal caos cittadino, senza dover fronteggiare costi proibitivi. Le rette delle strutture assistenziali sono mediante più basse rispetto a Milano, mentre il servizio offerto è pari o superiore a quello del capoluogo lombardo.
Questo ha favorito la nascita di molte case famiglia e lo sviluppo e la crescita dell’economia locale, sempre più attenta a offrire anche servizi per anziani complementari (trasporto anziani, terme, attività ricreative dedicate, ecc). Elisa Cordiviola, titolare della casa famiglia per anziani “I Nonni di Elisa” a Voghera: “La nostra provincia è stata abile nel cogliere l’opportunità ed ha creato un’offerta completa che mira a costruire il benessere dell’anziano attraverso l’attenzione ed il calore umano. La presenza di uno staff esperto trasmette tranquillità agli ospiti ed ai loro famigliari, che trovano nelle residenze per anziani una soluzione pratica e affidabile”.
La creazione di un sistema socio-assistenziale capillare ha favorito enormemente un’area territoriale a prevalenza rurale, costruendo una base solida per il rilancio dell’economia locale.